Excursus
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J.A.S.T – Un serial tv fatto di carta (by Alan)
J.A.S.T è un avvincente racconto che ha come caratteristica quella di essere strutturato e narrato come un serial televisivo. Una spy tale suddivisa in tre volumi racchiusi in un bellissimo cofanetto e formata da 9 episodi della durata di circa 40 minuti ciascuno.
Un esperimento narrativo ben riuscito, la cui forza sta sia nella formula, sia nei contenuti narrati.
Dall’Afghanistan al Libano, da New York a Boston, da Roma a Bologna spaziando dagli anni 80 fino al nuovo millennio. Chi ha letto la “triologia sporca dell’Italia” di Sarasso (Confine di stato, settanta e United we stand) ritroverà gli elementi caratterizzanti di quella storia: inseguimenti, sparatorie, stragi, spie, imbrogli e naturalmente segreti di stato.
In J.A.S.T il filo conduttore del romanzo è un intrigo internazionale che riguarda il furto di alcuni importanti documenti che non dovrebbero neanche esistere e invece sono conservati in una base militare del New Jersey che si intervalla con dei flashback nei quali viene raccontato il passato dei quattro agenti segreti protagonisti della storia.
In attesa di una nuova stagione di J.A.S.T o di una trasposizione in formato televiso qui c’è il link all’intervista che Sarasso ha rilasciato alla bellissima trasmissione Tabula rasa in onda su Radio Onda Rossa il lunedì alle 21.
[Letture] La strada – Non c’è storia e non c’è futuro (by Alan)
La strada di McCarthy è il primo libro che mi ha accompagnato in questo 2011. Un romanzo breve, con un ritmo lento, ma allo stesso tempo intenso e coinvolgente.
L’autore ci mostra la sofferenza e l’orrore di un mondo apocalittico: una catastrofe nucleare ha spazzato via la maggior parte delle persone sulla terra e pochi superstiti si aggirano spaventati nella cenere, affamati e nemici tra di loro. Tra questi, i protagonisti del romanzo; un padre e il suo bambino, uniti dall’amore reciproco, che viaggiano in direzione dell’oceano portandosi dietro un carrello della spesa con i beni di prima necessità.
La peculiarità di questo romanzo è quella di dire molto senza far sapere nulla. Non ci sono punti di riferimento, la trama si potrebbe sviluppare in un luogo qualsiasi e pure dei protagonisti non si sa quasi niente, nemmeno i nomi.
Potrebbero essere chiunque, esseri umani senza passato né futuro.
Una narrazione straziante, che in modo molto crudo ci porta a riflettere sul senso dell’essere uomo, della sua genesi e di quello che resterà “alla fine”.
“Su questa strada non c’è benedetta anima viva. Sono scomparsi tutti tranne me si sono portati via il mondo.
Domanda: che differenza c’è fra ciò che non sarà mai e ciò che non è mai stato?”